La videosorveglianza delle parti comuni

novembre 6, 2013 | posted in: Attualità Incontri Consigli | by

Con sempre maggior frequenza si avverte la necessità di tutelare le parti comuni dall’ingresso di soggetti malintenzionati. L’articolo 1122-ter. inserito nella recente modifica alla disciplina del condominio negli edifici, dispone che con la maggioranza di almeno la metà del valore dell’edificio si possa predisporre un impianto di videosorveglianza volto alla vigilanza sulle parti comuni.

Superato quindi l’aspetto normativo è importante valutare l’ambito tecnico e di efficienza dell’impianto che si è intenzionati a predisporre.

Dalle esperienze maturate con le recenti installazioni è importante sottolineare che la telecamera è un significativo deterrente contro atti criminosi se impostata nella maniera corretta.

L’investimento produce risultati se si intende installare un adeguato numero di elementi in proporzione all’area da sorvegliare e alla sua collocazione. L’affermazione può risultare banale, ma in realtà ogni singola telecamera può raccogliere un’immagine chiara entro un certo raggio e che l’area di interesse sia interna (androne) o esterna (cortile) incide profondamente sull’efficacia dell’impianto.

Il registratore digitale deve essere posizionato in un luogo chiuso e non accessibile al pubblico. Va sottolineato che la visione dei filmati può essere effettuata soltanto da forze di Pubblica Sicurezza. Nelle parti comuni inoltre deve essere affissa adeguata cartellonistica con dicitura “area videosorvegliata”.

costi di installazione variano in base alla distribuzione necessaria dei cavi, al numero di telecamere e al conseguente numero di registratori, potendo questi ultimi sostenere un numero limitato di telecamere. Anche l’esposizione in luogo sicuro ma visibile di un monitor aumenta il potere deterrente dell’impianto di sicurezza.

Per esempio la videosorveglianza di tre accessi (androne, soffitte, garage) con uguale numero di telecamere, un monitor ed un registratore, comprensivo della manodopera per la distribuzione dei cavi e tutti i collegamenti occorrenti può avere un costo di circa € 2.000,00.

In conclusione possiamo sostenere che fondamentale per la decisione di avvalersi di un impianto di videosorveglianza è la valutazione dell’effettivo potenziale deterrente rispetto all’area da sorvegliare. Quindi piuttosto di sprecare risorse economiche per ottenere un impianto non adeguato è preferibile non effettuare il lavoro.

Capobianco Dott. Mattia

About the Author

Leave a Reply

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *